giovedì 6 marzo 2008

a scatola chiusa

mi sveglio in pieni '80s, i living in a box cantano living in a box nella mia testa.
mi beffo dei miei percorsi mentali, ché facile sarebbe andare a cercare analogie tra la scatola e le gabbie da cui questo ritorno di sole mi chiama fuori, ma, più ridicolmente, stavo ricordando l'allegro rientro a casa della scorsa notte.
più ridanciani che svegli, noi gente di sansegundo, cerchiamo conforto in ascensore, che due piani a piedi oggi non je la potemo fa'.
clumsy guy pigia vivacemente lo zero, qualcun altro, forse io, il tasto giusto, e si va. ridiamo di niente e siamo stanchi, appoggiati alle quattro pareti della scatola. ma clumsy guy è appoggiato a quella con la pulsantiera, alla pulsantiera, appunto. ci mettiamo qualche secondo di troppo a realizzare che l'ascensore si è fermato in un punto imprecisato che non corrisponde al nostro piano.
senza forze forzare le porte e pigiare tutti i tasti tranne quello dell'allarme e pensare alle facce che abbiamo se qualcuno viene a tirarci fuori di qui, non riusciamo a star seri.
poi la scatola riparte, ci porta al piano di sotto e in fuga per le restanti rampe, noi corriamo a casa.
anche stanotte siamo salvi.

2 commenti:

Polemizer ha detto...

..ma cazzo.. basta cosi' poco per sorridere, un po' di vino, un compleanno, un pizzico di distrazione et voilà

Gianluca C. ha detto...

un lapillo di terrore mi colse e annegò velocemente nei fumi..