mi sveglio in pieni '80s, i living in a box cantano living in a box nella mia testa.
mi beffo dei miei percorsi mentali, ché facile sarebbe andare a cercare analogie tra la scatola e le gabbie da cui questo ritorno di sole mi chiama fuori, ma, più ridicolmente, stavo ricordando l'allegro rientro a casa della scorsa notte.
più ridanciani che svegli, noi gente di sansegundo, cerchiamo conforto in ascensore, che due piani a piedi oggi non je la potemo fa'.
clumsy guy pigia vivacemente lo zero, qualcun altro, forse io, il tasto giusto, e si va. ridiamo di niente e siamo stanchi, appoggiati alle quattro pareti della scatola. ma clumsy guy è appoggiato a quella con la pulsantiera, alla pulsantiera, appunto. ci mettiamo qualche secondo di troppo a realizzare che l'ascensore si è fermato in un punto imprecisato che non corrisponde al nostro piano.
senza forze forzare le porte e pigiare tutti i tasti tranne quello dell'allarme e pensare alle facce che abbiamo se qualcuno viene a tirarci fuori di qui, non riusciamo a star seri.
poi la scatola riparte, ci porta al piano di sotto e in fuga per le restanti rampe, noi corriamo a casa.
anche stanotte siamo salvi.
giovedì 6 marzo 2008
a scatola chiusa
Pubblicato da L'oca perdida alle 12:08
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2 commenti:
..ma cazzo.. basta cosi' poco per sorridere, un po' di vino, un compleanno, un pizzico di distrazione et voilà
un lapillo di terrore mi colse e annegò velocemente nei fumi..
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