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mercoledì 17 giugno 2009

I Dinosauri.




Dovrebbero tornare. E toglierci il problema dell'immigrazione clandestina, dei furti in villa di quelli con la villa, di quelle che ci piace indossare il burqa. Se ci fossero i dinosauri non ci sarebbero questi problemi.

I dinosauri, volano, saltano, corrono, hanno il cervello piccolo e non pensano al futuro.
Non c'è niente da ammansire, scorrazzano.

I dinosauri dovrebbero tornare e magari anche la famosa bistecca di brontosauro.

venerdì 29 maggio 2009

Filosofie.


La vita è una pagliacciata,
ed è un concetto che prendo seriamente.

sabato 28 febbraio 2009

Chi tira più lontano.



Ho perso due orologi lanciando pietre.
Devo smetterla di perdere tempo.

lunedì 9 febbraio 2009

Un treno qualsiasi.


In queste mattine, di cielo terso, vorrei prendere un treno qualsiasi, per andare là, dove non debba pensare, a queste mattine, di cielo terso, dove poter prendere un treno qualsiasi.

venerdì 9 gennaio 2009

Complemaranno.

mercoledì 24 dicembre 2008

I wish.

mercoledì 10 dicembre 2008

E comunque chissenefrega.



Avrei voluto essere alto 10 cm in più per sapere se poi è così tanto diverso. Avrei voluto avere meno peli, più capelli e meno narici, per capire se poi è così tanto diverso. Avrei voluto diventare ricco e famoso, poi solo ricco, poi va bene così. Avrei voluto avere una religione per vedere se fa bene all'umore e a tirare le punizioni sul sette. Avrei voluto conoscere uno scienziato e farmelo amico. Avrei voluto l'invisibiltà per fare cose hard. Avrei voluto conoscere i viaggi spaziali, e prenotarli. Avrei voluto diventare sindaco di Torino e dire ciao a tutti. Avrei voluto piangere una volta alla settimana e comunque chissenefrega.

martedì 18 novembre 2008

Entusiasmante.



Entusiasmante,

una parola strana
non definirei niente entusiasmante
mi sembra cretino.

lunedì 29 settembre 2008

Buon Compleanno.


Perché non muore, invece di compiere gli anni, perché non ci lascia, col buon ricordo di Bim Bum Bam. Che lo so che non si augura del male a nessuno, e la vergogna nel mondo non basta. Ma perché non muore, col sorriso, con la villa alle Bahamas. Che lo so che lo usano, mica sarà lì a far cazzate tutto da solo, che lo sanno in Sicilia. Morisse. Che gli facciano le statue, in tutte le piazze, che gli dedichino vie, viali, viadotti, ponti e discariche. Che mummifichino quel che rimane da mummificare, il tassidermista lo paghi lo stato. Che lo venerino, che facciano gadget. Morisse, per rimanere un ricordo dell'alibi del popolo, della porca miseria umana. Morisse oggi, che nella lapide si risparmierebbe sui numeri. Ma anche domani. Con funerali di stato, europei e mondiali. Che lo si pianga lo si rimpianga, ma che si levi dal cazzo, che io c'ho l'insonnia e vorrei che fosse solo colpa sua.

mercoledì 17 settembre 2008

Povertà.


É morto uno e gli han trovato il materasso pieno di carte di credito.

lunedì 21 luglio 2008

Frasi.

Non importa quanto sei grande,
importa come ti sai usare.

domenica 6 luglio 2008

Nessun Padrino.



Si nasce non battezzati, poi ci si rende conto di non essere battezzati. Gli oratori, gli scout, il catechismo. Io non partecipavo a niente. Veniva una suora a scuola, e io stavo con Stella Pignatello Testimone di Geova. Bambini di Comunisti insieme ai bambini di Geova. Io, i compleanni e Natale e uova di Pasqua e trasfusioni ce l'avevo. Lei no.
Mi incuriosivano i Boy Scout, che facevano le gite e anche andare a giocare a calcio all'oratorio. Ma tanto facevo Mini Volley e Mini Basket e giocavo a calcio lì. Poi c'erano dei bambini che ti dicevano: "Ma tu non sei battezzato?" - "No, i miei genitori mi han detto che sceglierò quando sarò grande!".
Il problema si pose quando durante il periodo delle comunioni amici e cugini ricevevano gli orologi calcolatrice e le meno rilevanti catene d'oro. Anche io volevo l'orologio calcolatrice e anche la macchina fotografica Polaroid.
In colonia ci deportavano tutti in chiesa la domenica. Imparai le canzoni, alcune. Non so dove mettessero i bambini di Geova. Forse i bambini di Geova non vanno in colonia.

Durante il periodo delle Medie decisi di fare l'ora di religione. I primi due anni un simpatico maestro raccontava le storie degli Ebrei. Storie di patriarchi, di amori, di fughe, di famiglie numerose e di fenomeni paranormali.
Alle superiori sesso e il connesso.

Un paio di mesi fa venne il prete della chiesa di San Secondo, don Qualcosa:
"Posso benedire la casa?" - "No grazie, ma entri pure" - "Non è cattolico, non è cristiano?" - "No, non sono niente" - "Non esser niente è male" - "È già qualcosa" , un timido tentativo di evangelizzazione. - "E comunque io son curioso" - "Bene, la curiosità è un dono dello spirito santo".
Che culo, pensai. E dire che non ho nessun padrino.

lunedì 23 giugno 2008

ter|ro|rì|smo s.m.



1
AD metodo di lotta politica utilizzato da gruppi rivoluzionari o sovversivi che, considerando impossibile conseguire con mezzi legali i propri fini, tentano di destabilizzare o rovesciare l’assetto politico–sociale esistente con atti di violenza organizzata: t. di destra, di sinistra, t. islamico, t. basco, sconfiggere il t. internazionale
2 TS stor., in Francia, governo del Terrore adottato durante la rivoluzione
3 CO estens., regime di violenza istituito da un governo per conservare il potere

ter·ror·ism
noun

1.the use of violence and threats to intimidate or coerce, esp. for political purposes.
2.the state of fear and submission produced by terrorism or terrorization.
3.a terroristic method of governing or of resisting a government.

WATCH IT!

lunedì 16 giugno 2008

sabato 14 giugno 2008

Oggi piove.



Scrivere del tempo è come parlare in ascensore. Queste correnti calde che si incontrano con quelle fredde proprio sopra di noi, e mi sembra così romantico. E piove, e si portan via la primavera. E piove e mi son comprato l'ombrello all'Upim. La prima frase che mi insegnarono a scrivere alle elementari fu: OGGI PIOVE. Non credo che fosse una gran frase, iniziare a mettere in fila letter con la pioggia, che ti segna tutta la vita. Credo che piovesse, non ho altre ragioni per motivarne la scelta. E dopo averci diluito il maggio e con serie intenzioni di far lo stesso in giugno, anche oggi piove.

martedì 10 giugno 2008

Mauro Nazionale. Valerio e sentimento.



Stai chiagnen nata vot ma pekkè nu l'è lassat
Tu si scem si cretin tu si tropp nnamurat
Quanti vot tu l'aspiett ma nu torn manc a nott
Nun t'accuorg ca t mett cumm foss nu cappott
Cagn tutt i ser liett quanta corn ca ta fatt
Ca stai mal se ne fott non u vir ca ta fatt
È arrogante e prepotante chill è n'fam e n'omm e nient
Chill è surd e nun t sent nun i tten i sentiment

Ma io questo uomo lo amo
Pur l'uocchio s'a pigliat pe ki st'omm si cecat
E nun ma sent ro perder
Man e pied t'ha attaccat stai campann ncatenat
Tutta me stessa lo amo
Ora ammen t'è distrutt nun o ten o cor n'piett
Pe chell e' senza na vit
Comm foss ciucculat roc roc t'ha mangiat
Terribilmente lo amo
Semp ca television t trascur co o pallon
E'fuoc ca m fa ardr
Mo t'appicc e mo t'iett comm foss sigarett
Da cap o per io l'amo
Quanti ser c'hai aspettat quanti pal ca hai pigliat
E nun m vogl stuta'
Ma pecchè ci tiena ancor si chist'omm è senza cor...pecchè?

Rit.
Scema c'aspiett po lassà
Ma io lo amo
Chell è tutt'nfamità
So nnammurat
Guard mo sta cu chella là
E io o perdon
Torn e t torna a tuzzulià
Ma io lo amo
Ven fa ammor e se ne va
So nnammurat
Corr pecchè ten che fà
E io o perdon
Esc e pierd o fiat pò chiammà

T'ha stutat tutte e luc t'ha rubat u segn e croc
Quann parl nun t sent nun t fa nu compliment
Nun t port nu regal percchè è tropp material
Nun sparagn na wuaglion e nu piezz e mascalzon

Ma io questo uomo lo amo
Tu stai semp trascurat iss semp inculettat
E nun ma sent ro perder
Tu nun vuò sentì ragion si na scem nn sì buon
Da cap o per io l'amo
Mett tropp sentiment ma nun ti riman nient
E nun m vogl stuta'
Ogni cos fa guerr e t vott sott terr...pecchè?

Rit.
Scema c'aspiett po lassà
Ma io lo amo
Chell è tutt'nfamità
So nnammurat
Guard mo sta cu chella là
E io o perdon
Torn e t torna a tuzzulià
Ma io lo amo
Ven fa ammor e se ne va
So nnammurat
Corr pecchè ten che fà
E io o perdon
Esc e pierd o fiat pò chiammà

Stai chiagnen nata vot ma perchè nu l'è lassat
Stai chiagnen nata vot ma perchè nu l'è lassat
Tu si scem si cretin tu si tropp nnamurat
Quanti vot tu l'aspiett ma nu torn manc a nott
Nun t'accuorg ca t mett cumm foss nu cappott
Cagn tutt i ser liett quanta corn ca ta fatt
Ca stai mal se ne fott non u vir ca ta fatt

lunedì 26 maggio 2008

E non importa.


E non importa ch'è successo, sorrido al letto, a letto e m'alzo. Ed è bello avere amici al telefono o no, e non importa dove e come. E non importa del terrore che mi fan le vite degli altri, che magari a loro calzan bene, che ne so io. Me ne dispiaccio solo del terrore che sento. E non importa che non ci sia speranza, perché si può sorrider d'altro. Dei baci che mi da il mattino, la sera, il pomeriggio la notte. E scassare le ore che ci chiamano il lunedì, e tutti i giorni tristi a far le cose per nessuno, per niente, per alcuni vuoti a tenere. E non importa ciò che siamo se non lo sappiamo e non ce lo prendiamo. Per passare la metà della vita a far errori e il resto a metter ridicoli cerotti.

lunedì 19 maggio 2008

Credevo che correvo, credevo che saltavo.



Quand'ero 6/7enne credevo che correvo, veloce, ma molto veloce. Sostenevo velocità. In realtà già all'asilo correvo contro Stefano Bifani. Veloce. Poi all'elementari ci trovai i Giochi della Gioventù. E allora si correva per davvero. E mi allenai e corsi 50m in 6.06". E cazzo, se quando sei 6/7enne corrì 50m in 6.06", ne fai 100m in 12.12", è già bene. Credetti. Ero veloce, ma non così. Poi ci fu la scena madre: la gara, i 50m piani veri - ai vostri posti - senza i blocchi di partenza - boom - Uno, due tre, quattro, cinque, sei, settemetri e caddi. E spaesato mi rialzai, alzai gli occhi, corsi. Veloce, ma molto veloce. E fui Eroe. E diventai il piccolo Speedy Gonzales, la banale fantasia dell'epoca è tale alla nostra, i nomignoli al massimo arrivarono a Mennea jr forse. Per poco, poi ancora le medie, più difficile. Ma lì scoprii che saltavo, ero non più di un 1,50m d'altezza, credo, ma fluttuai 68cm di elevazione che mi permise nel futuro di vincere pizza margherita per scommessa saltando su muretti a piedi uniti senza rincorsa.

lunedì 5 maggio 2008

A proposito di solitudine.



A proposito di solitudine si fanno un sacco di cose, che non ne so molte, sapendone bene solo della mia, sapendone qualcosa dalle vite degli altri. A proposito di solitudine, presi un tram 18 da solo di notte, scappando dagli amici, senza sapere dove andare, o forse si, nel luogo che meglio mi facesse sentire quel vuoto, più vicino possibile agli occhi di chi non mi amava più. A proposito di solitudine ho perso la memoria. E per la solitudine ho amato, ho riso e pianto. E sono andato in giro, a cercare sguardi poco a fuoco, su labbra che sembravano di fuoco, con lo stomaco in fiamme, e la testa bruciata, per svegliarsi al mattino spento, completamente disinnescato, ormai estinto. Camminare in città d'altri, respirarla la solitudine e sorridere del nessuno che ci cerca.
A proposito di solitudine, la mia o di chi conosco, di quante vite ci frega, tentando di placarla.

venerdì 18 aprile 2008

Il mio Amico. #3



Il mio amico Andrea Molinatti è 1,72 cm è magro e timido e prudente. Una volta era più magro e abitava nel castello di Parella e poi nel castello di Mercenasco.

Andrea Molinatti era punk e portava i capelli a caso e non usciva mai di casa.

Il mio amico Andrea Molinatti guida la macchina Peugeot 206 pagata a rate con lo specchietto fatto con l’adesivo. Ad Andrea Molinatti ci piace mangiare bere e fumare i botti, ballare la salsa e le ragazze negre ma ultimamente anche le bianche bionde.

Al mio amico Andrea Molinatti ci piacciono solo le ragazze belle e fare no col dito indice.

Una volta Andrea Molinatti cantava in un gruppo punk i Nuvola Blu ma non mi ha mai regalato la cassetta o il cd.

Andrea Molinatti ha fatto tanti traslochi e quindi sa fare bene le scatole e forse per questo cambia casa ogni due anni.

Una volta siamo andati a Cuba e Andrea Molinatti non ha mai fatto no col dito indice.

A me e il mio amico Andrea Molinatti ci piace stampare le magliette e le mutande e le calze, forse per darle alle belle ragazze.

Andrea Molinatti stava con mia cugina, ma per me lo faccio parente lo stesso.

Con Andrea Molinatti ho fatto mille avventure, andare in contromano, dipingere di notte e perdersi.

Con Andrea andiamo d'accordo quasi sempre. Fare dei bei disegni insieme, volersi bene, fumare e bere Bloody Mary.