giovedì 31 gennaio 2008

Pizza Navona

it was the last night in Roma, walking through Campo dei Fiori we were waiting for friends..
talking a last turn of the city before dinner..

'we should go to Pizza Navona after this'
'ok'
a little more walking..
'so we are having pizza for dinner?'
'no we are going to a little place that Vincenzo knows, do you want pizza?'
'no, no va bene'
a little more walking..
'so this is Piazza Navona'
'ahhhhhh, PiAzza Navona, not Pizza Navona!'


mercoledì 30 gennaio 2008

Chicles drogati.




Quand'ero piccolo c'era l'incubo dei drogati. I drogati erano in genere quelli che lasciavano le siringhe in giro oppure le lavavano alla fontana. A volte li ho visti che si facevano le punture. I drogati ti aspettavano anche fuori da scuola per invogliarti a drogarti. Caramelle, chicles alla droga. Fuori dalle scuole. I miei mi dicevano non accettare niente fuori da scuola o in giro. E io pensavo a questo marketing della droga. A fare la fabbrica di caramelle e chicles drogati.

Una volta in Sardegna abbiamo aiutato uno a salvare un gattino. Poi ci ha regalato una cingomma. Poi mi sono reso conto che avevo mangiato una cingomma Brooklyn di uno che non conoscevo. Poi ho pianto. Ero drogato.

Negli anni '80 regalavano la droga e a me non è mai successo.

domenica 27 gennaio 2008

mi sono informato c'è un treno che parte alle 23 e 50


metà famiglia al concerto. le donne a casa. sono le 22.

c'è ancora tempo, prima della partenza. tempo per giocare a zuma, tempo per i telefilm in streaming, tempo per preparare la valigia, soprattutto.

le donne sono pronte, escono di casa. sono le 23 e 40.
e all'improvviso il tempo di prima non c'è più, un telefono dimenticato a casa e tutto diventa corsa. correre a casa, correre in stazione, attraversamento selvaggio, scavalcare il cancello, correre al binario.

e col fiatone partire, la dea e l'oca.

qui roma, finally.

venerdì 25 gennaio 2008

"poi non so cosa sto cantando" (cit.)


mal di testa a destra. auricolare rosso a destra, blu a sinistra.
emicrania a sinistra. auricolare blu a destra.
settimane che vivo di questo espediente, dacchè l'auricolare rosso ha ceduto le armi.
oggi anche il blu sventola bandiera bianca, tocca provvedere.
le cuffie costano poco meno di un lettore nuovo e provvidenzialmente fnac mi fa sapere a domicilio che ci sono offerte sui lettori zen.
io, a dirla tutta mi sento un po' zen, ma non abbastanza da non sapere cosa sto ascoltando: i suddetti lettori zen, ahimè, non hanno display.
a dirla davvero tutta: voglio sapere cosa canto, mentre cammino.
e stasera parto, in silenzio. ché non c'è stato tempo per gli acquisti.

mercoledì 23 gennaio 2008

Sento delle voci ma chiamano un altro.




Oggi mi farei forza per non decidere niente.
Sveglia presto, per niente. Infradito e piedi congelati, è che il calore delle pantofole mi da noia. Mi sembra sempre di dover fare immense cose, la sensazione si presenta come quelle ombre che vedi dietro, chi va là. Non c'è niente, ma abbastanza niente da pensarci. Allora sto seduto, qui, con la foto della famiglia del mio amico giapponese sul fondo scrivania. La sorella sorride e fa v con le dita, ha i denti storti ma è carina. Tutti scalzi, mamma e papà. Tutti che guardano me.

lunedì 21 gennaio 2008

In questi giorni.

Di abbandono, il blog, si è spento. Qui si è fatto bianco. Non riesco a mettere a posto i colori. Cazzo ci ho perso giornate a cambiare numeri a caso. Non sapevo si dovesse parlare ai blog.

C'è sempre più coda di entità da coccolare.

venerdì 11 gennaio 2008

invece di volare come questo nostro amore deve fare

pausa pranzo. cammino verso casa e in testa ho queste parole.
che canzone? quale? la conosco.
mi viene in mente baglioni. no, niente baglioni.
provo a canticchiarla. niente.
devo, DEVO ricordarmelo.
invece di vo-la-re...
niente da fare, anche la melodia latita.
appena rientro a lavoro la cerco, mi riprometto.
no, l'avrò dimenticata, mi dico.
registro la frase sul telefono? meglio messaggio.
poi pranzo, torno a lavoro e me ne dimentico.
dopo, però, devo inviare un messaggio, e toh: eccola lì, ancora irrisolta, la citazione.
insomma, è questa. grazie google.



chissà a che pensavo.

mercoledì 9 gennaio 2008

Quand'ero piccolo.


Quand'ero piccolo, mi svegliavo presto di domenica, c'erano giochi da fare.
Svegliavo mio fratello, che avrebbe preferito giocare dormendo o dormire giocando. Si giocava alla macchina di Lego più resistente, da sbattere al muro. Si giocava con Puffi e Playmobil mischiati e anche Fiammiferino. Si giocava a Trabocchetto, l'Allegro chirurgo, Forza 4, Big Jim, MacchineradiocomandatePolistil.
Quand'ero piccolo mi svegliavo presto di domenica e non c'è mai stata messa.

Quand'ero piccolo piansi e mi rotolai a terra in Farmacia per le Zigulì.

All'asilo una bambina di nome Barbara me la fece vedere, quand'ero piccolo.

Trenta.




martedì 8 gennaio 2008

Etimologie - Etymologies #9

Adulto = Adult



1531 (but not common until mid-17c.), from L. adultus, pp. of adolescere "grow up, mature" (see adolescent). As a euphemism for "pornographic," it dates to 1958 and does no honor to the word. The noun meaning "adult person" is from 1658.



lunedì 7 gennaio 2008

NZ vs Italy...round #3

christmas time
nz - summer time, BBQ's, pavlova, sweating, beaches, playing outside, family, eating ham, lying around, drinking, presents, more eating..

italy - winter time, feasts, wine, champagne, family, friends, playing scopa, relaxing, presents, feasts, drinking, sleeping, eating, feasts..

this was a hard one..i think the greatest thing about nz christmas is that its in summer..you can go to the beach in the afternoon, if you like..
but, the 10 days of non-stop italian feasting with the winterly surroundings..wins in the end..

round #3 goes to italy


nz - 1
italy - 2