Oggi mi farei forza per non decidere niente.
Sveglia presto, per niente. Infradito e piedi congelati, è che il calore delle pantofole mi da noia. Mi sembra sempre di dover fare immense cose, la sensazione si presenta come quelle ombre che vedi dietro, chi va là. Non c'è niente, ma abbastanza niente da pensarci. Allora sto seduto, qui, con la foto della famiglia del mio amico giapponese sul fondo scrivania. La sorella sorride e fa v con le dita, ha i denti storti ma è carina. Tutti scalzi, mamma e papà. Tutti che guardano me.
mercoledì 23 gennaio 2008
Sento delle voci ma chiamano un altro.
Pubblicato da Gianluca C. alle 13:54
Etichette: Casa, El Padrino
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5 commenti:
se ti consola è da qualche giorno che anche io continuo a voltarmi...ma non c'è mai nessuno e non è il gatto
voltati più veloce, a volte fa delle finte, e poi voltati ancora.
Magari c'è veramente qualcuno ma non si vede...
Io proverei a comunicarcisivi
io ci provo a far delle finte, a voltarmi più veloce, non funziona mai, però
gli specchietti retrovisori sono la soluzione
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