e finalmente finiva.
31 dicembre. un treno, un altro. comitive di ragazzini in partenza per la montagna. anche io ci vado. arrivo e ci sono gli amici di una vita a recuperare quel che resta di me. senza domande. sono convalescente da un anno difficile.
c'è calore, un caminetto, cinque persone.
fuori pioggia e neve e botti di capodanno che riprendo col telefonino.
io che indosso lo stesso maglione di oggi.
una telefonata nella notte.
il giorno dopo comprare una fionda per una persona che non è più nella mia vita.
e chiedersi oggi che fine abbia fatto quella fionda.
giovedì 27 dicembre 2007
Correva l'anno
Pubblicato da L'oca perdida alle 13:28 2 commenti
lunedì 24 dicembre 2007
Etimologie - Etymologies #8
Festa = Feast
c.1200, from O.Fr. feste "festival, feast," from V.L. *festa (fem. sing.), from L. festa "holidays, feasts," from neut. pl. of festus "festive, joyful, merry," related to feriæ "holiday" and fanum "temple." The spelling -ea- was used in M.E. to represent the sound we mis-call "long e." The verb first attested c.1300.
Pubblicato da Gianluca C. alle 18:19 0 commenti
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venerdì 21 dicembre 2007
Che non vada peggio Anno Nuovo.
Questa cordialità degli auguri un pò mi mette a disagio. Eppur il "Buone Feste" sfonda i denti ed esce. E Buone Feste. Feste. Ed è bello farsi i regali, anche fuori dalle feste. Ma poi, dico, tanto al di fuori delle feste, non arrivano regali.
Il Buon Anno devo dire che è di gran lunga migliore.
Va bene anche che non vada peggio.
Auguri.
Pubblicato da Gianluca C. alle 11:57 0 commenti
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mercoledì 19 dicembre 2007
One, Two, Tree.
Alla fine ne sono arrivati due, due alberi, che senza addobbo non sono ancora di natale. Pino Cortina alto 210cm e Carrefour Christmas 180cm.
Abbiamo scelto Pino Cortina. Alto bel nome. Pupazzo d'albero, niente a che fare col vero ma folto di rigogliosa plastica, conico come meglio conico non possa esser.
Devo dire che rende, ci mancan solo desideri impacchettati sotto.
Devo ancora trovare le scatole adatte.
Pubblicato da Gianluca C. alle 08:18 3 commenti
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lunedì 17 dicembre 2007
Etimologie - Etymologies #7
Parente = Relative
1388, "a relative pronoun," from O.Fr. relatif (13c.), from L.L. relativus "having reference or relation," from L. relatus, pp. of referre "to refer." Meaning "person in the same family" first recorded 1657; the adj. is attested from 1530. Relatively "in relation to something else" is recorded from 1561. Relativism in philosophy first recorded 1865 (relativist is from 1863).
Pubblicato da Gianluca C. alle 11:17 0 commenti
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giovedì 13 dicembre 2007
Il mio Amico. #2
Il mio amico Igor Bianchi è normale è magro e serio e bravo. Una volta era più magro e abitava in una casa con mobili mischiati e il telefono che gira per fare i numeri attaccato al muro come le cabine. In corso Regio Parco numero 17.
Igor Bianchi era metallaro e portava i capelli lunghi come i metallari. Aveva degli occhiali grandi ed era mezzo ciecato.
Il mio amico Igor Bianchi guida la macchina Fiat Panda verde della Cooperativa, che puzza di roba da mangiare, ma anche degli altri giorni passati. Prima guidava la Innocenti A112, poi la Polo Volkswagen, poi guidava la Opel Astra della ditta, poi l'ha persa, poi l'ha ritrovata, poi l'ha rotta. Poi guidava la Megane Renault della ditta, poi l'ha rotta e nell'incidente Il mio amico Macchia Michele si è perso la memoria del giorno del suo compleanno che era il medesimo stesso.
A Igor Bianchi ci piace mangiare bere e andare in bici, suonare la chitarra piano e essere del Toro.
Al mio amico Igor Bianchi non ci piace farsi fare le foto, forse perchè sorride con la bocca di lato. Adesso ci piace poco. Dal fidanzamento.
Una volta Igor Bianchi s'è vestito da SUPERCOMUNISTA per carnevale, ma poi non c'avevamo la diecimilalire per entrare alla festa.
Igor Bianchi sull'aeroplano è terrorizzato. Io lo scherzo allora si siede vicino a Luca Motolese.
Igor Bianchi ha scoperto da poco come fare il morto al mare, guardare i pescetti sotto l'acqua, nuotare, schizzi. Sono contento che adesso possiamo andare a polipi insieme. Poi si sbattono sugli scogli. I polipi.
Al mio amico Igor Bianchi ci hanno operato gli occhi per seimilaeuro è adesso ci vede come un ninja ed è felice.
Igor Bianchi ha una morosa che si chiama Sonia e ci piace ballare come Totò ma è simpatica e fa i grissini buoni.
Quando vado a trovare Igor Bianchi vado fino a Pavone Canavese, sopra la Panetteria Tre Spighe, e c'è pizza bianca a volontà, ma la chiamano focaccia.
Con Igor andiamo d'accordo e se mi disapprova non lo dice tanto. Però è sincero e a volte parla strano come i ragazzi strani che accompagna. E ci voglio bene anche se non sa disegnare.
Pubblicato da Gianluca C. alle 08:25 1 commenti
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lunedì 10 dicembre 2007
Etimologie - Etymologies #6
Sensibile = Sensitive
c.1400, "having the function of sensation," from M.Fr. sensitif (13c.), from M.L. sensitivus "capable of sensation," from L. sensus, pp. of sentire "feel perceive" (see sense). Meaning "easily affected" (with ref. to mental feelings) first recorded 1816; meaning "having intense physical sensation" is from 1849. Original meaning is preserved in sensitive plant (1633). Meaning "involving national security" is recorded from 1953. Sensitivity training is first attested 1954. Sensitize first recorded 1856, originally in photography; of persons from 1880.
Pubblicato da Gianluca C. alle 12:37 0 commenti
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giovedì 6 dicembre 2007
stanze vuote (cit.)
il giorno che è andata via, Bonnie:
-ha rotto un preziosissimo coperchio di zuccheriera;
-ha fatto cadere sul balcone dell'appartamento disabitato la mia federa fucsia.
contestualmente si è perpetrato, a opera di sconosciuti, il sequestro del frigo.
insomma, la casa è un po' tristemente vuota, oggi.
per fortuna abbiamo pagato il riscatto, stasera sarà rilasciato il frigo.
Pubblicato da L'oca perdida alle 14:37 6 commenti
martedì 4 dicembre 2007
cane mangia cane
c'è un cane, enorme e minaccioso. ci sono io e due persone che conosco. il cane non ci fa paura, continuiamo a fare il niente che facevamo in questa stanza grigia. c'è una pianta, in un angolo.
poi arriva un altro cane, o è un bambino. il cane grande lo aggredisce, ci gioca in quel modo violento e preoccupante con cui giocano i cani. lo azzanna e stringe. io non so se è un gioco, ma vado a separarli. le mie mani sulle fauci. il canino è grande quanto un mio dito.
gli altri nella stanza continuano col niente.
io sono tranquilla e faccio forza per aprire quel morso. poi penso che il cane non mi fa paura, ma che potrebbe farmi male. penso alla tragedia che potrebbe essere. continuo a forzare, come aprire un barattolo.
faccio quello che faccio sempre, da sveglia: mi fingo calma ma dentro sono terrorizzata.
dottoressa, che significa?
Pubblicato da L'oca perdida alle 17:13 10 commenti
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Cazzo d'Albero.
Dopo tre mesi la prima breve riunione a Sansegundo.
La casa non è sporca ma potrebbe essere più pulita. Ritagliarsi il tempo per passarlo con Mastro Lindo. A turno. Pare sia già pronto un file Excel. Idea Loca.
Va bene, va bene.
E poi? E poi basta intrungli post nouvelle Cousine di Beinasco. Una carriera mai decollata pare.
Va bene. Va bene? SI.
Tu hai niente da dire? No, non al momento.
Ci va un file Excel per catalogare i pensieri da insonnia con un casella dedicata al coefficiente d'ansia.
Ah ecco, a natale vorrei un cazzo d'albero, uno stupido banale albero di 2,7 metri.
Pubblicato da Gianluca C. alle 09:58 5 commenti
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domenica 2 dicembre 2007
a ciascuno il suo
la dispensa parla. e chiede pietà. pietà, mi ha detto, mentre cercavo di impilare il diciottesimo barattolo di polpa di pomodoro. non hai ancora visto i nove pacchi di pasta, pensavo io. ma devo averlo fatto ad alta voce, ché subito essa, lady spensa, ha supplicato: nove?!? ma come faccio, ce ne sono ancora quindici qui..
ti dico come stanno le cose, le ho comunicato, col tono più rassicurante che mi è venuto: ci sono altri due pacchi di farina, ancora zucchero a velo e cacao amaro, e nuove scorte di cereali per la colazione. ah, e del cous cous. e il riso, ma un tipo nuovo, long e wild, ti piacerà vedrai. e biscotti, due pacchi, che son tanto buoni. c'è tutto questo e ancora qualche cosuccia, ma, stai tranquilla, sistemeremo tutto. tutto andrà a posto.
ma il frigo? frigna in tutta risposta quella. metti qualcosa anche lì, quanto può andare avanti 'sta storia che lui è più piccolo e io devo capire, che di certe cose posso averne cura solo io e che esso, poverino, non sta neanche tanto bene?
ognuno avrà il suo fardello, è la mia risposta dall'alto della sedia su cui mi sono arrampicata per amministrare la situazione.
e intanto sposto e incasello, a comporre un miracoloso tetris della coop.
i pensieri fluiscono, la testa si svuota. i mobili si riempiono.
chiudo gli sportelli sui nuovi arrivi, su vecchi pensieri. .
il posto dei sacchetti è a rischio soffocamento, ma stoicamente sopporta.
il freezer piange, abbiamo dimenticato i piselli.
Pubblicato da L'oca perdida alle 13:48 2 commenti
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