Mi piace la metropolitana. Su e giù. È bellissima. Salotti di gente a cazzi propri. E passeggiate. Ad esplorar la pancia. Londra ha rotto il cazzo. Gli italiani a Londra pure. Ma la Metropolitana è bellissima.
lunedì 25 febbraio 2008
Mind the gap.
Pubblicato da Gianluca C. alle 15:04 2 commenti
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venerdì 22 febbraio 2008
come un barattolo di nutella
vi hai attinto, giorno dopo giorno.
col cucchiaino, col coltello, nutella sul pane, in bocca, sulla mela, densa, fluida, solida.
mi ricordo risvegli gelidi in tende scout, scalpellare la nutella per affrontare la giornata.
mi ricordo il fidanzato che mi aveva regalato il barattolo da 5 chili.
e il triste del barattolo vuoto, adesso.
lunedì si fa il pieno.
Pubblicato da L'oca perdida alle 15:16 0 commenti
mercoledì 20 febbraio 2008
para para pa pa pa ra pa
il momento è ok per la signora Anna Bassi.
c'era questa mia vicina di casa che aveva partecipato a Ok, il prezzo è giusto!.
l'hanno chiamata per il gioco dello sponsor e ha portato a casa una batteria di pentole. non male.
io però non ho visto la trasmissione.
ma ci credo.
Pubblicato da L'oca perdida alle 12:35 1 commenti
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martedì 19 febbraio 2008
i see a pattern growing
...slowly at first, but emerging none the less.
in my emails, on the phone....the same question.
however it's not really the question that bothers me, it's the all expecting answer.
Q: what have you been upto?
this secretly means..you are living in italy so you must be constantly shopping, dining out, jetting around europe, meeting dolce + gabbana and god knows what else?!
A: not much, well on wednesday we did go bowling and there was this phone where you could ring up and order pizza and beer...
this secretly means..yes i live in italy but i still have to do the washing, i still bake cookies, i still lay round in my jammies to watch spiderman if i feel like poos..
the place has changed, people have changed, language has changed but in reality everyday life is everyday life.
Pubblicato da ness the goddess alle 13:21 4 commenti
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sabato 16 febbraio 2008
Drain the lizard.
From a supposed resemblance of the penis to a lizard.
Verb
Drain the lizard (vulgar, of a male) To urinate.
"Be right back. Gotta go drain the lizard."
Pubblicato da Gianluca C. alle 10:29 4 commenti
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venerdì 15 febbraio 2008
one hour risotto
rubare quattro minuti alla pausa pranzo
uscire nel sole inondante delle tredici
dirigersi rapidamente verso casa
ricordarsi di dover comprare una ricarica per il telefonino
fermarsi in tabaccheria
perdere due minuti
arrivare a casa
preparare il soffritto
soffriggere il soffritto a fuoco leeeento come allan bay comanda
e poi il riso, tostare tostare
e poi voilà pentola a pressione, da disinibita cuoca lavoratrice (elena docet)
attendere cinque minuti dal fischio
stendere il bucato nell'attesa, ah, no già steso da vanessa, allora relax
spegnere e servire
mangiare leggendo leggo
lavare le stoviglie
lavare mani e denti
zompettare allegramente verso il luogo di lavoro
avendo cura di non perpetrare il furto temporale
Pubblicato da L'oca perdida alle 14:09 2 commenti
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m'illumino di meno
Pubblicato da L'oca perdida alle 10:20 2 commenti
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giovedì 14 febbraio 2008
a big bunch of love
this is valentines day.
Pubblicato da ness the goddess alle 14:41 1 commenti
Etichette: Casa
mercoledì 13 febbraio 2008
NZ vs Italy...round #5
sales
nz - there is no set sale time, it is around the end of the season..you stumble around shops looking for the sale rack hoping to find something good..if you are lucky you find something with 30% off the original price.
italy - sale means sale. starting 5th january. practically every shop has 50% off, and i dont just mean one rack. even the outlet stores are on sale. the best shopping experiences i have had have been during sale time or at the markets. my latest (and amore...yes the last..) purchase was a marni jacket..it was 270 euro down to 35 euro..ooh la la..
easy...
round #5 goes to italy
nz - 2
italy - 3
Pubblicato da ness the goddess alle 09:19 0 commenti
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martedì 12 febbraio 2008
Le tette.
Non so quando le ho scoperte, anzi si da subito. Le tette, che poi quando sei piccolo le vedi enormi e quando sei grande spesso le cerchi enormi. Van bene anche grandi. Le tette. Soffici, calde. Che ci passerei una vita. A tredici anni mi son messo con la figlia del macellaio. MIchela. Le tette. Le toccavo da fuori. Per tutto il tempo concesso, mai abbastanza. E andavamo in piscina e aspettavo gli effetti dell'acqua sul suo costume. Cercando di mimetizzare quelli sul mio. Le tette sono due per fortuna. Forse perchè abbiamo due mani.
Le tette sono potenti, e fanno ciò che vogliono.
Le tette han deciso della mia vita e non è stato male.
Pubblicato da Gianluca C. alle 12:32 5 commenti
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venerdì 8 febbraio 2008
NZ vs Italy...round #4
waitangi day
nz - it is sunny, warm..usually with a light wind blowing. i head to hataitai with kell. we lie in the sun all day. listening to music. getting tipsy. in the sun.
italy - i woke up. i was tired. i went to work at 12.30. i got home form work at 8.45.
easy...
round #4 goes to nz
nz - 2
italy - 2
Pubblicato da ness the goddess alle 18:20 3 commenti
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giovedì 7 febbraio 2008
occhi celesti e capelli chiari
non si direbbe che sei mio nonno.
ma hai la faccia di mio padre, e quella di mio zio.
quando mi prendono in giro per i miei tratti arabi, io la racconto, la storia del nonno biondo con gli occhi azzurri. ridono.
quegli occhi che ho visto farsi liquidi troppe volte, da quando lei è morta (e solo così ho capito che l'amavi, col tuo riserbo, con la ritrosia con cui ci si ama nella tua famiglia).
guidi un furgone grigio, ma qualche volta quello verde. deve piacerti proprio, se ne hai comprati due identici.
e dalla masseria, dal gelso, dal mio albero di mele verdi, dalle mattine fredde della campagna, ci porti alla stazione di servizio a comprare il gelato. io, le mie sorelle, i cugini, quelli che ci sono.
qualche volta il gelato lo compri e lo porti a casa, cornetti al whiskey.
e noi ridiamo e non riusciamo a smettere, e ci sentiamo ubriache.
Pubblicato da L'oca perdida alle 16:35 2 commenti
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mercoledì 6 febbraio 2008
A grande richiesta, la mitra.
Pubblicato da Gianluca C. alle 16:37 2 commenti
Etichette: El Padrino, salotto
Sei cambiato.
Sei cambiato. Meno male che non hai più la fissa delle ragazze, eh sì meno male, una tragedia guarda, non vedevo l'ora di liberarmene (ma chissà cosa ne sai di me, delle ragazze, ma...). Sei cambiato. Non esci più tanto sei più tranquillo, eh sì, sai, ragazza, casa, lavoro (ma se uno sta a casa è diverso? Cioè, che vuol dire son cambiato, certi tipi di insofferenze son croniche). Sei cambiato. Si, mi son rotto il cazzo di mandare messaggi e di rispondere pure. Care pseudo-conversazioni inutili.
Son cambiato, vorrei uno scooter, le colline, un orto, andare a pesca e dipingere donne che godono. In realtà non mi ricordo come fosse prima, a parte le donne che godono.
Pubblicato da Gianluca C. alle 09:27 2 commenti
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martedì 5 febbraio 2008
Nuove frontiere, guerre virtuali, pane e mortadella a casa propria.
Devo ammettere che questa console XBOX ha un certo ascendente su di me. Devo dire che ha preso il dominio della sala affrescata del '700, con il parquet del '700. E naturalmente regina nella funzione del televisore LCD, 42" Samsung.
Quanta luce da dominare wireless.
Devo ammettere che questo gioco in cui sei Locusta o Cog, a volte Locuste venete a volte sarde a volte Cog romani, ahò cheffai me spari, con la faccia da Extraterrestre da Ladispoli, mentre taglia in due un Cog con taglio di capelli da Gallo di Dio, mi piace.
Federazione mista italiana di invasori spaziali e umani dal volto americano sia amici che tutti contro tutti all'infinito.
Pubblicato da Gianluca C. alle 08:41 9 commenti
Etichette: El Padrino, salotto
lunedì 4 febbraio 2008
Oggi Torino Ugge.
Non sembra piova. Non sembra nevichi. Ugge.
I vestiti da Ugge, sono un incrocio moderato di vestiti scelti per i vari agenti atmosferici. Impermeabile si, ma anche lievemente. Lievemente permeabile.
L'umore da Ugge, malauguratamente si incrocia con Lunedì. Questo comporta faccia Ugge. La faccia Ugge è stanca anche di essere stanca. Borse e occhiaie mimetiche. La faccia Ugge si propone con trasandata apatia, in cui si può scorgere l'allegria. L'allegria è data da pensieri proiettati nel tempo dal passato e dal futuro. Tipo fra cinque giorni è venerdì. Oppure non male il concerto di venerdì.
Oggi Torino Ugge. Uggesse di domenica farebbe meno effetto.
Oggi Torino Ugge e sembra che far la doccia non serva.
Pubblicato da Gianluca C. alle 09:28 3 commenti
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domenica 3 febbraio 2008
dell'inverno semo fora
sono uscita, ieri mattina.
all'angolo tra due vie ho guardato in alto: un grigio ovattato copriva torino. un cielo finto.
ho immaginato alla fine della strada la porticina di the truman show, per uscire dal sabato.
ho camminato tanto, ieri. ancora ho guardato il cielo, stupendomi ogni volta della qualità densa della minaccia metereologica.
era il giorno della marmotta, ieri.
me ne ricordo solo oggi, guardo il grigio fuori ed è più lieve.
it's time for a fresh start.
Pubblicato da L'oca perdida alle 11:37 1 commenti
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sabato 2 febbraio 2008
che in fondo è un bene essersi svegliati e che sarà un bene rimanere svegli a lungo
dal niente apro gli occhi che sono quelli di sempre, grandi e svegli.
il sonno è andato, sono le 6,25. caccio via i tappi dalle orecchie, la mascherina è al collo, come nelle ultime notti. il mondo ovattato in cui cerco rifugio di notte non mi protegge più, è stato bello finchè è durato.
stamattina ho la sensazione delle sensazioni, quella di quando tutto ha un suono diverso, un odore sospetto, quella di quando registro i dettagli per collegarli dopo a qualcosa che starà sicuramente accadendo adesso. mi piacerebbe stupirmi di una coincidenza, penso.
preparo il caffè e penso all'ora che mi ha rimandato il telefono. 6,25.
penso alla telefonata di ieri, alla famiglia lontana. ho paura che una cattiva notizia arrivi da lì.
che poi è il motivo per cui ho dormito male: l'ansia per le cose che non posso aggiustare.
o magari ero sintonizzata su un terremoto, da qualche parte nel mondo.
questione di frequenze.
mi ricordo di una sera di tanti anni fa, quando ho guardato l'ora per sapere solo il giorno dopo che era una mala ora. mi ricordo che anche mia madre aveva guardato l'ora a quell'ora. ricordo a me stessa che ho guardato l'ora infinite volte, da allora, e non c'è più stata tragedia.
(adesso vivo vicino a un campanile che scandisce le ore e le mezz'ore. il dramma è quando suona e io sto uscendo per andare a lavoro, e invece dovrei essere già lì).
e comunque alla fine l'ho capito, cos'era: un amico che non sentivo da tempo, mattiniero anche lui. un paio di domande e giù a farci l'aggiornamento delle vite, a vedere sul bianco del monitor il fluire spontaneo delle confidenze.
adesso sta facendo colazione. leggera, dice.
Pubblicato da L'oca perdida alle 08:03 0 commenti